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L’action painting di Pollock al Vittoriano. Fotogallery

Il 10 ottobre apre al pubblico la mostra “POLLOCK e la Scuola di New York” a cura di David Breslin, Carrie Springer e Luca Beatrice. In esposizione circa 50 capolavori, tra cui il celebre "Number 27", la grande e iconica tela di Pollock lunga oltre 3m, equilibrio magistrale fra pennellate di nero e fusione di colori più chiari  ROMA - Action painting, “pittura d’azione”, che sta anche per innovazione, trasformazione, rottura con gli schemi e con il passato.  La mostra ospitata, dal 10 ottobre al 24 febbraio 2019, nell’Ala Brasini del Vittoriano, è un’occasione imperdibile per riscoprire il fascino della cosiddetta Scuola di New York, dell’espressionismo astratto e appunto dell’action painting. Parole chiavi di questa rassegna sono: anticonformismo, introspezione psicologica e sperimentazione, linee guide queste che accompagnano il visitatore in tutto il percorso espositivo.  Siamo nell’America dell’immediato dopoguerra, sono gli anni ’50 e in un clima di insurrezione e stravolgimento sociale, l’espressionismo astratto diventa un segno indelebile della cultura pop moderna. Si tratta infatti di un movimento impetuoso, che racchiude una grande varietà di modalità espressive, di umori, di emozioni e sentimenti che lo hanno reso unico nella storia dell’arte. Jackson Pollock, a cui la rassegna, suddivisa in  sei sezioni, dedica proprio la prima, è l’esempio sintomatico di questa nuova volontà di rottura degli schemi. Come scrive Luca Beatrice, curatore della mostra: “Il mito di Jackson Pollock è alimentato sia dalla fine tragica e annunciata, sia dalla rincorsa al demone dell’autodistruzione che lo inserisce di diritto nella lunga famiglia degli artisti geniali e sregolati - da Caravaggio a Van Gogh, da Modigliani a Jean-Michel Basquiat - idolatrati ancora oggi come rockstar, di cui sono stati autentici precursori, e di quelle figure tormentate, morte giovani,  prima  del  tempo,  uno  su  tutti  James  Dean,  altro  outsider  nell’America  degli  anni Cinquanta, che poco prima di Pollock, il 30 settembre 1955, terminò la propria corsa alla guida della sua Porsche”. Eppure sottolinea Beatrice “sarebbe  però  alquanto  riduttivo  limitare  al  dato  biografico  l’analisi  di  un  percorso  artistico cominciato già intorno al 1929 quando, ribelle e ingestibile, ha già chiaro in testa che cosa fare in futuro”. D’altra parte è da subito evidente il suo strepitoso e prematuro talento. Pollock è colui che più di tutti gli altri, attraverso il dripping, il largo gesto “gocciolato” rompe gli schemi del quadro da cavalletto. Il pittore fa appunto gocciolare il colore sulla tela e sovrappone colature di diversi colori, senza dunque frapporre tra il colore e il quadro il mezzo del pennello. Le opere eseguite con questo metodo possiedono un’energia, un impulso vitale, un’apertura e un’immediatezza senza pari.  La mostra, che accoglie uno dei nuclei più preziosi della collezione del Whitney Museum di New York, offre la possibilità di scoprire anche tutti gli altri rappresentati della Scuola di New York, Franz Kline, Robert Motherwell, Willem de Kooning, Mark Rothko. Quest’ultimo si pone agli antipodi rispetto a Pollock. Se Pollock rappresenta la forza, la potenza gestuale, in Rothko si evince invece il pensiero, la lentezza, la meditazione. La scelta cromatica di Rothko è rivolta a suscitare un momento contemplativo, di assoluto silenzio dopo il caos gestuale e segnico dell’Espressionismo astratto. L’esposizione, sotto l’egida dell’Istituto per la storia del Risorgimento italiano, con il patrocinio della Regione Lazio e di Roma Capitale – Assessorato alla Crescita Culturale, la mostra POLLOCK e la Scuola di New York è prodotta e organizzata dal Gruppo Arthemisia in collaborazione con The Whitney Museum of America Art, New York.  Il catalogo è edito da Arthemisia Books. Foto di Gianfranco Fortuna {igallery id=9302|cid=1176|pid=1|type=category|children=0|addlinks=0|tags=|limit=0} Vademecum Pollock e la Scuola di New YorkComplesso del Vittoriano - Ala BrasiniRomaDate al pubblico10 ottobre 2018 – 24 febbraio 2019Orario aperturadal lunedì al giovedì 9.30 - 19.30Venerdì e sabato 9.30 - 22.00Domenica 9.30 - 20.30(la biglietteria chiude un'ora prima)Aperture straordinarieGiovedì 1 novembre 9.30 - 20.30Sabato 8 dicembre 9.30 - 22.00Lunedì 24 dicembre 9.30 - 15.30Martedì 25 dicembre 15.30 - 20.30Mercoledì 26 dicembre 9.30 - 20.30Lunedì 31 dicembre 9.30 - 15.30Martedì 1 gennaio 15.30 - 19.30Domenica 6 gennaio 9.30 - 20.30 (la biglietteria chiude un'ora prima)BigliettiIntero € 15,00 (audioguida inclusa)Ridotto € 13,00 (audioguida inclusa) Informazioni e prenotazioniT. + 39 06 87 15 111www.ilvittoriano.com Hashtag ufficiale#MostraPollock     ...

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